(Monterrey, Nuevo Leon, 1889 - Città di Messico 1959) scrittore messicano. Umanista, filologo, storico, studioso della civiltà greca e letterato di grande rigore ideale e stilistico, ha svolto un ruolo centrale nella vita intellettuale del Messico moderno ed è tuttora considerato un importante punto di riferimento. Fece parte, in gioventù, del gruppo raccolto attorno all’«Ateneo», con José Vasconcelos, Antonio Caso e altri, impegnandosi nel programma di reazione al positivismo imperante. Si formò letterariamente in Francia, sotto l’influenza di Valéry e di Mallarmé, e culturalmente in Spagna, dove, tra il 1914 e il 1919, frequentò il centro di studi storici e filologici di Menéndez Pidal. Seguì la carriera diplomatica fino a ricoprire la carica di ambasciatore. Fu in Francia, Spagna, Argentina e Brasile. Nel 1939 rientrò definitivamente in Messico, dove si dedicò agli studi e all’insegnamento. A lui si deve, tra l’altro, la fondazione di istituti di grande rilievo culturale, quali il Colegio de México (1940) e il Colegio Nacional (1945). La sua ricchissima biblioteca costituisce oggi un’importante fondazione culturale («Capilla Alfonsina»). Molti dei suoi scritti sono stati riuniti e pubblicati dal Fondo de cultura económica (Obras completas, 13 voll., 1955-61). Tra le opere poetiche figurano: Orme (Huellas, 1922), Ifigenia crudele (Ifigenía cruel, 1924), Nove romances sordi (Nueve romances sordos, 1954); tra quelle narrative: La testimonianza di Juan Peña (El testimonio de Juan Peña, 1930), Treno di onde (Tren de ondas, 1932), Verità e menzogna (Verdad y mentira, 1950). Nella saggistica, che è la parte più originale della sua intera produzione, R. si affermò con Visione di Anahuac (Visión de Anahuac, 1917), Le vigilie di Spagna (Las vísperas de España, 1937), Il confine (El deslinde, 1944), Capitoli di letteratura spagnola (Capítulos de literatura española, 2 voll. 1939-1945) e con i saggi sulla letteratura greca e su Goethe.